LETTERA AL PRESIDENTE ANPI

Dott. Gianfranco Pagliarulo
Presidente Anpi Nazionale 

Egregio Dottor Pagliarulo,
Mi chiamo Federica Cresci e le scrivo da semplice cittadina, iscritta all’ANPI. Faccio parte anche di un direttivo Anpi di provincia, ma le chiarisco immediatamente che esimo da qualsiasi responsabilità sulle parole di questa mia missiva, di cui sono completamente estranei, i miei compagni di sezione Anpi. Mi assumo tutte le responsabilità personali del caso. Sono a chiederle una spiegazione chiarificatrice sulla sua posizione come Presidente Anpi Nazionale di questi ultimi giorni. 
Esattamente si tratta della posizione assunta il 25 aprile scorso contro la guerra in cui lei stesso, rettifica una posizione iniziale chiara e ben definita contro la guerra e per buona pace di tutti, successivamente all’approssimarsi della Festa Nazionale di Liberazione, legittima la resistenza armata in Ucraina. In questa maniera, immagino e spero non volendo, in qualche modo ha giustificato l’invio di armi al governo nazista ucraino, deciso a sua volta dal nostro governo contro la volontà popolare. Tutto ciò inoltre ha provocato la presenza di quell’associazionismo "democratico" che ha visto sfilare, in maniera vergognosa, a Milano in nome dell'Antifascismo, le bandiere della Nato e degli Stati Uniti insieme a quelle ucraine con simboli nazisti - ci sono le foto a testimoniarlo -. Cosi come d’altronde è accaduto il Primo Maggio a Torino con cariche della polizia ai manifestanti contro la Guerra. Ciò accade perché si fa di tutto un calderone e si mette sotto il nome Pace e sotto il "NO alla Guerra" tutto ed il contrario di tutto. Non condivido in modo netto ed assoluto, la posizione che ha assunto Anpi in questi ultimi giorni, un retromarcia pericoloso che lascia spazio a interpretazioni, ripeto e sottolineo, falsamente democratiche che chiedono pace ed inviano armi e finanziamenti ai nazifascisti, facendo passare i battaglioni Azov come legittima resistenza di popolo e che invece usano come scudi umani i civili e che, da nazisti, hanno massacrato 16.000 civili in Donbass dal 2014 ad oggi. 
Ripeto in questo momento storico, le posizioni non possono essere moderate o falsamente pacifiste con la logica del uniamoci con tutti, se quel tutti significa legittimare chi in nome della Pace invia armi e massacra civili da una parte e dall’altra, per paura di essere tacciati dal pensiero unico come pro-putinisti. Qui si gioca  un ruolo importante e decisivo e purtroppo si gioca sulla pelle di milioni di persone e probabilmente sull'esistenza stessa del genere umano. Bisogna denunciare con ferma posizione la Guerra e chi ne diventa complice con armi e finanziamenti e ciò comprende una denuncia, ripudio e sdegno contro il governo italiano, i partiti che ne fanno parte e le associazioni che marciano con le bandiere degli alleati degli aguzzini. Mi dispiace ma la posizione dell'Anpi Nazionale, nonostante quella assunta dignitosamente all’inizio, ha subito una deriva verso il consenso sottomesso e quasi impaurito ai giochi di forza del governo e dei suoi partiti. Credo sia un errore storico e politico che Anpi non può permettersi proprio per la memoria della nostra Resistenza e dei nostri morti. Spero di poterla incontrare con piacere e poter avere la sua importante ed imprescindibile collaborazione per iniziative a sostegno di quei popoli che sono in guerra da troppi anni nell indifferenza generale, come la Palestina, il Popolo Saharawi e il Popolo Cubano, vittima di un infame blocco economico di 60 anni, il più lungo della storia dell'umanità, così come il popolo yememita, kurdo e siriano, tanto per citarne alcuni. NO ALLA GUERRA IN TUTTO IL MONDO. 

Cordiali saluti.
Federica Cresci

Inviato dal mio telefono Huawei


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