Traduzione conferenza Stampa Ministro degli Esteri di Cuba

Il Ministro degli Esteri della Cuba, Bruno Rodríguez oggi (14/7/21) in Conferenza Stampa: 






TRADUZIONE IN ITALIANO

L’11 del luglio ci sono stati scontri a Cuba, disordini su scala molto limitata, approfittando delle condizioni attuali, ma sono stati generati dall'evoluzione di un operazione politica di comunicazione degli USA anche al prezzo di violenze, atti riprovevoli che il popolo condanna.

E’ un tentativo deliberato, spietato, opportunista degli Stati Uniti di utilizzare la pandemia COVID19  per destabilizzare Cuba. Sicuramente ci sono problemi a Cuba, si sta passando un momento critico per la pandemia. Ma il nostro governo e il nostro popolo sono determinati a far uso delle loro leggi, per difendersi, per dimostrare l'incostituzionalità di quanto accaduto l'11 luglio. Noi difenderemo il nostro diritto di auto-determinazione a tutti i costi. Difenderemo a tutti i costi il nostro diritto alla pace, alla tranquillità dei cittadini, della nazione e della Rivoluzione, con assoluta fedeltà alla memoria di Fidel, dell’eredita’ di Raul in ginocchio sulla terra, con il Presidente Díaz Canel. Cuba Sovrana. Coloro che chiedono oggi un intervento umanitario a Cuba, dovrebbero essere avvertiti che non solo  violano le leggi del paese in cui si trovano, ma anche la nostra stessa legge. Un intervento umanitario significa un intervento militare. Affermo categoricamente, e posseggo le prove per dimostrarlo, che la maggior parte dei protagonisti che hanno partecipato a questa campagna sono stati gli Stati Uniti e l’utilizzo di Twitter che lo confuta e lo conferma. Sono stati anche manipolati gli strumenti di geolocalizzazione di Twitter per questo compito per far credere che l'informazione è stata generata da Cuba e io smentisco categoricamente ciò. Ho la prova irrefutabile che la maggior parte degli utenti che ha partecipato a questa campagna si trova nel Stati Uniti e che vengono utilizzati sistemi automatizzati per “viralizzare” il contenuto senza essere penalizzati dalla rete social Twitter. Nonostante gli avvertimenti associati a questa campagna promossa in gran parte da sistemi d’ intelligenza artificiale, Twitter non ha adottato le misure che di solito si usano in queste situazioni, dimostrando la complicità con questa strategia. Denuncio che Twitter non ha sanzionato nessuno degli account segnalati per il loro comportamento automatizzato. Abbiamo la prova che la maggior parte degli utenti che hanno orchestrato questa campagna non si trovato a Cuba ed hanno utilizzato Twitter per attuare le loro politiche.

A Cuba non c’e una ribellione popolare, è un'operazione politica degli Stati Uniti. A  Cuba l’11 luglio non c’e stata una sommossa sociale; ci sono stati disordini, disordini causati da una  operazione di comunicazione che è stata preparata da lungo periodo di tempo. Affermo categoricamente, e dispongo delle prove inconfutabili per farlo, che la maggior parte degli utenti che hanno partecipato alla campagna contro Cuba sono negli Stati Uniti . E basta usare Twitter che lo confuta e lo conferma. Il lancio dello slogan che viene utilizzato nelle reti è stato creato da una società nordamericana registrata in Florida, che ha ricevuto stranamente la certificazione dal Dipartimento di Stato della Florida, il 15 giugno scorso e ha ricevuto il pagamento corrispondente. E'  non  stato uno slogan nato a Cuba, non è un movimento che è emerso sull’isola. Questo è uno strumento che è emerso nell’articolazione di un gruppo di società, con i mezzi che controlla il flusso di dati che influenza tutti coloro che non hanno la possibilità di ottenere informazioni veritiere. IL GOVERNO DEGLI USA È COINVOLTO DIRETTAMENTE IN CIO’ CHE È SUCCESSO DOMENICA 11 LUGLIO a Cuba. Questa operazione utilizza risorse milionarie, laboratori e piattaforme di alta tecnologia con i fondi del governo degli USA, che ha una grave responsabilità nell'incidente. Un singolo account situato in Spagna ha messo più di mille like (tweet) con un rapporto di 5 X al secondo. Provate a farlo. È impossibile. È evidente che si tratta di sistemi informatici utilizzati nella guerra di comunicazione ed informativa contro Cuba. Abbiamo le prove e le abbiamo segnalate a Twitter. Se il Presidente Joe Biden avesse qualche sincera preoccupazione per il popolo cubano potrebbe prendere decisioni esecutive che rendessero più flessibile il Blocco. Il Ministro cubano afferma che la maggior parte degli account per la campagna sono stati creati in realtà negli Stati Uniti, e hanno falsificato account di geolocalizzazione per far in modo che sembrassero provenire dall’Avana.

CALCELLIAMO IL BLOCCO A CUBA!

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